
Paul Haggis, sceneggiatore e regista, dopo l'Oscar di Crash e la magnifica doppia collaborazione con il Clint Eastwood di Iwo Jima, dirige un film mesto, allarmato e inquieto che piacerebbe moltissimo al grande Clint.
Un ex sergente della polizia militare dei Marines, con il volto sofferto, invecchiato di un Tommy Lee Jones in stato di grazia, ha incoraggiato entrambi i figli alla carriera militare. Il primo è morto anni prima, in un'esercitazione aerea. L'uomo ora, di fronte all'inspiegabile sparizione del secondogenito Mike, inizia una sofferta indagine personale, per scoprire con quali traumi il figlio si è dovuto confrontare in terra irachena e quali demoni lo abbiano inseguito fino in patria.
La Valle di Elah è il luogo dove il gigante Golia ha sfidato ed è stato sconfitto dal ragazzino Davide... Haggis utilizza la metafora biblica per interrogarsi se non sia insensato mandare dei ragazzi a combattere contro un gigante. E se quei giovani "Davide", che l'America spedisce ogni giorno in Iraq, per combattere e morire in un conflitto subdolo e sfuggente, non siano abbastanza preparati per affrontare e sconfiggere le loro paure, come fece il pastorello del mito, ma ne rimangano fin troppo facilmente soggiogati?
spoiler
Hank Deerfield (Tommy Lee Jones) riceve un'allarmante telefonata dalla base militare dov'è di stanza il figlio Mike (Jonathan Tucker), appena rientrato dall'Iraq: il ragazzo non è rientrato dalla libera uscita, potrebbe aver disertato.
L'uomo non vuole nemmeno credere a questa possibilità.
Lascia a casa l'irrequieta moglie (Susan Sarandon), che non gli perdona di aver spinto entrambi i figli alla vita militare, costata la vita ad uno di loro, ed inizia un'indagine personale.
Deve superare ostacoli di ogni genere, che gli vengono frapposti dall'omertosa stolidità dei militari della base, in particolare dal burocratico sergente Kirklander (Jason Patric) e dalla disillusa e arrendevole ignavia della polizia locale. Nonostante questo, Hank trova una riottosa ed inattesa collaborazione da parte della detective Emily Sanders (Charlize Teron), una donna forte e intelligente, resa cinica dall'ostilità dei colleghi maschi.
Ben presto viene svelato il destino di Mike: durante le ore della sua libera uscita, il giovane militare è stato barbaramente assassinato, fatto a pezzi, parzialmente bruciato e lasciato al pasto degli animali selvatici.
Le indagini portano inizialmente a teorizzare che sia stato vittima di un regolamento di conti della criminalità messicana, nell'ambito dei loro traffici di stupefacenti, in cui Mike forse era coinvolto.
Ma dopo aver interrogato sempre più a fondo i commilitoni del ragazzo e dopo aver visionato i frammentari film amatoriali che il figlio ha girato in Iraq con il suo cellulare, Hank scopre un po' alla volta una verità a cui non è preparato e che lui stesso avrebbe preferito non conoscere.
Viene tra l'altro a sapere che Mike, come tutti gli altri del suo reparto, pur non essendo uno spacciatore, faceva comunque uso abituale di droga.
E soprattutto scopre che i mesi passati al fronte, in Iraq, a combattere una guerra falsa e ipocrita e disumana, lo hanno talmente scavato dentro da farlo diventare un violento e un sadico, pronto a torturare i prigionieri feriti per puro divertimento, tra le risate degli altri soldati, che hanno subito gli stessi traumi.
Hank scopre infine che l'elemento scatenante di questa discesa agli inferi del ragazzo è stato un incidente di cui è stato protagonista all'inizio della sua permanenza al fronte, quando per attenersi alle istruzioni militari è stato costretto a travolgere e uccidere con il proprio camion un bambino innocente che rincorreva un pallone. Dopo questa insensata tragedia, Mike ha provato a lanciare un messaggio d'aiuto al padre, il quale - accecato dalle sue convinzioni militari e patriottiche - non ha saputo cogliere la disperazione contenuta nelle parole del figlio. Solo ora, a distanza di tempo e in un montante senso di colpa, il vecchio militare comprende che proprio in quella telefonata ricevuta nel cuore della notte, molti mesi prima della scomparsa di Mike, è contenuta l'origine della tragedia che ha travolto lui e la sua famiglia.
Tornati in USA dopo tutto questo inferno, Mike e i suoi commilitoni sono ormai uomini vuoti ed insensibili. In questo panorama si scopre che l'omicidio del giovane è stato commesso da uno dei suoi stessi amici, uno dei ragazzi più insospettabili e sorridenti, il caporale Penning (Wes Chatham), ed è maturato al culmine di una lite banale, proprio durante le ore di libera uscita. I suoi carnefici, dopo averlo pugnalato con cinismo 42 volte, tagliato a fette e bruciato, non lo hanno nemmeno più seppellito, perchè vinti dai morsi della fame, e sono andati a cenare come se niente fosse, usando la carta di credito dell'amico ucciso.
Penning confessa tutto questo con inebetita serenità, lasciando sconvolti sia Hank, sia Emily.
Un altro amico di Mike, il sergente Bonner (Jake MacLaughlin), vinto dai sensi di colpa per essere stato complice di quell'assurdo delitto, si impicca.
Quando torna a casa con il fardello di una simile verità, Hank trova un pacco postumo inviato da Mike dall'Iraq: contiene la bandiera del suo plotone, tutta usurata e sbrindellata.
L'uomo va ad issarla capovolta sul pennone davanti al municipio. In gergo militare, è il segnale internazionale di richiesta d'aiuto per disastro.
Nel frattempo David, il figlio di otto anni della detective Sanders, dopo aver sentito raccontare dallo stesso Hank la storia della valle di Elah e del pastorello Davide, chiede dubbioso alla madre: come ha potuto il re israelita essere così folle da mandare un ragazzino a combattere un gigante come Golia?
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