11/10/11

LA PELLE CHE ABITO | film di Pedro Almodòvar

Avvertenza importante: Alcuni film, come questo, perdono una parte del loro fascino se si sa già di che cosa parlano e, peggio che mai, se si conoscono i colpi di scena e il finale - Fedele al mio blog, vi racconterò di seguito tutto questo, con il rischio che, se non avete ancora visto il film, il gradimento di una vostra futura visione potrebbe risultarne compromesso. Siete avvertiti
Lo stimato chirurgo estetico Robert è anche suonato come una campana. Nella sua ricchissima villa fuori città tiene prigioniera una bellissima ragazza, reduce da qualche misterioso intervento operato su di lei nella sala chirurgica personale del dottore, che si trova nella stessa villa. La ragazza, Vera, è guardata a vista da Marilia, la fedele e affezionata governante personale di Robert. Vera, nella sua prigione dorata, servita e riverita, è tuttavia segregata dal mondo, e sembra coltivare al tempo stesso un desiderio di fuga e una mania suicida. E' costretta ad indossare costantemente un'aderente tuta elastica, che sembrerebbe nascondere chissà quali cicatrici.
Ad un tratto irrompe il figlio di Marilia, Zeca, da tempo lontano dalla famiglia e da poco uscito di prigione, un uomo abietto e dall'appetito sessuale prorompente. Dopo aver immobilizzato la madre, il bruto entra nella stanza di Vera e cerca di violentare la ragazza, dopo averle strappato di dosso la tuta ed aver rivelato un corpo assolutamente perfetto. Robert accorre poco dopo e uccide a pistolettate l'aggressore, prendendosi subito cura della traumatizzata ragazza.
Più tardi Marilia racconta a Vera che anche Robert è suo figlio, cosa che nemmeno il dottore sa. E così racconta a Vera la storia dell'uomo.
Sposato con la bellissima Gal, da cui ha avuto una figlia chiamata Norma, Robert aveva scoperto che la moglie lo tradiva con il fratellastro Zeca, il quale, nel tentativo di fuggire con lei, aveva causato un incidente d'auto in cui la donna era rimasta arsa viva. Sopravvissuta al terribile rogo dell'auto, Gal ha lungamente agonizzato mentre il marito, pazzo di dolore, ha continuato a cercare invano di ricostruire il suo adorato aspetto fisico, finchè la donna, al colmo della disperazione, non si è gettata dalla finestra morendo ai piedi della figlioletta, ormai adolescente.
Tempo dopo, apparentemente riemersa dallo shock, la giovane Norma partecipa con il padre ad una festa mondana, durante la quale viene avvicinata da un ragazzo del luogo, Vicente. Questi, reso ebbro dal vino e dagli stupefacenti, fraintende l'abulica arrendevolezza della ragazza e si convince che lei sia disponibile a lasciarsi sedurre. Nei giardini della villa Vicente inizia un rapporto sessuale con Norma, ma la ragazza d'improvviso lo respinge urlando come una pazza. Il padre accorre mettendo in fuga Vicente, convinto che abbia violentato la figlia. Il fragile equilibrio mentale di Norma è irrimediabilmente compromesso: la ragazza, nuovamente ricoverata in clinica, poco tempo dopo si toglie la vita gettandosi nel vuoto, esattamente come aveva fatto la madre.
Robert è furioso e medita vendetta. Di notte, mascherato, rapisce il giovane Vicente e lo rinchiude nei sotterranei della villa, dove lo tiene incatenato a lungo in condizioni deplorevoli e ai limiti della denutrizione. Tempo dopo riunisce uno staff di assistenti medici compiacenti e lo sottopone ad un'operazione di vaginoplastica. E infine inizia una serie di complesse operazioni plastiche su tutto il suo corpo, mediante le quali, dopo molto tempo, Vicente viene trasformato in Vera, la ragazza stralunata ed assente che abbiamo conosciuto all'inizio, il cui volto tra l'altro è una riproduzione quasi perfetta di quello di Gal, la moglie perduta di Robert.
Tornati al tempo presente, scopriamo che Vera sembra ormai davvero un'altra persona, evidentemente dimentica della sua identità originaria. Ora, guarita nel fisico e apparentemente anche nella mente, viene lasciata libera di aggirarsi per la casa, sebbene Marilia dubiti di lei e cerchi di mettere in guardia il figlio.
Dopo una notte passata con la sua nuova compagna, Robert scopre a sue spese che in realtà Vera non ha mai dimenticato il suo passato ed il male che ha subito ingiustamente. Prima di sparare e uccidere Robert, gli ricorda che lui non ha mai violentato Norma. Poco dopo la ragazza uccide anche Marilia, accorsa in aiuto del figlio.
Alla fine Vera fugge dalla villa degli orrori e torna nel negozio di sartoria della madre, che non si è mai rassegnata alla scomparsa del figlio. Qui giunta, Vera cerca di farsi riconoscere per quello che era e di farsi accettare per quello che è diventata.
In questo film insolitamente poco parlato, rispetto alle sue abituali produzioni, Almodòvar sembra aggirarsi piuttosto in un terreno ben più familiare al canadese David Cronenberg, dal cui cinema sembra mutuare i temi della metamorfosi, fisica e psicologica, quello della "malattia" del corpo, della necessità di una cura, del rapporto tra forma estetica e contenuto dell'anima. Non a caso, proprio come i film di Cronenberg, anche questa pellicola risulta fredda, alienante, ai limiti del parossismo e del grottesco, e comunica sensazioni contrastanti di ripulsa e di coinvolgimento nello spettatore, incatenato agli eventi ed in balìa delle stravaganze emozionali contenute nel racconto.

20/09/11

IL PRINCIPE DELLA NEBBIA | romanzo di Carlos Ruiz Zafòn

Meno noto romanzo dello scrittore spagnolo Zafòn, questa breve novella di genere fantasy è deliziosamente intrigante e si legge tutta d'un fiato.
COME VA A FINIRE
Il nuovo amico di Max, il sedicenne Roland, figlio adottivo di Viktor, il guardiano del faro, è in realtà Jacob Fleischmann, il primogenito del dott. Fleischamnn, che tutti credevano morto in mare da bambino, in quanto vittima designata della maledizione lanciata dal perfido e diabolico Mago Cain. Il segreto è stato custodito da Viktor per tanti anni, allo scopo di salvare la vita al ragazzo e di tenere fede alla promessa fatta alla madre di Jacob. Ma il negromante, il cui spirito malefico ed immortale è rimasto nascosto e latente nell'isola, è riuscito a scoprire l'inganno ed ora, desideroso di portare a compimento il suo proposito di vendetta, utilizza i nuovi amici di Roland/Jacob, ovvero Max e sua sorella Alice, per arrivare a ghermire e uccidere la sua vittima designata. Nonostante la promessa, l'anziano custode del segreto non può fare nulla contro la potenza maligna del mago ed assiste impotente al suo letale attacco contro i ragazzi. Cain fa riemergere il relitto della Orpheus dalle acque dell'oceano e vi intrappola Alice. Roland sacrifica la sua vita per consentire alla ragazza che ama di sfuggire alle acque tempestose, dopo che la nave si è nuovamente inabissata. Nemmeno Max, cha ha già salvato una volta la vita di Roland, non può fare nulla: non vedrà mai più il suo giovane amico, ucciso dall'antica maledizione gettata suoi genitori prima ancora di cadere vittima della Guerra per la quale si sarebbe dovuto presto arruolare.

SUPER 8 | film di J.J. Abrams

Tutti gli spoiler del film
Il mistero.
Sul treno dell’Air Force che deraglia mentre i ragazzi protagonisti riprendono una scena del loro film trasporta una creatura aliena, da anni tenuta prigioniera e nascosta dal governo americano, e la sua astronave, costituita da una miriade di piccoli cubi dalla superficie irregolare, che l’alieno, all’occorrenza, riesce ad assemblare per ricomporre la sua navicella spaziale.
Come va a finire.
Tutti i sei ragazzini protagonisti salvano la pelle, qualcuno un po’ più acciaccato degli altri (Martin finisce con una gamba rotta). Alice è l’unica tra le persone rapite dall’alieno ad essere sicuramente salvata. Le altre vittime liberate (lo sceriffo e una donna) finiscono con l’essere ricatturate e divorate dal mostro. Anche Joe sta per fare la stessa fine, ma dopo averlo catturato l’alieno riesce a percepire le buone intenzioni del ragazzo, a quanto pare l’unico terrestre a non dimostrargli paura, ribrezzo oppure ostilità, e quindi lo lascia andare libero. La creatura riesce a fuggire, dopo aver costituito una base segreta nel sottosuolo e nei condotti dell’acquedotto della città: alla fine riesce a riassemblare la sua astronave e ad abbandonare la Terra. Molti dei militari ci rimettono invece la vita: tra questi, senz’altro l’odioso colonnello Nelec, che ha sempre considerato la creatura una sua nemesi personale. Il vice sceriffo Jackson Lamb si riappacifica con Luis, il padre di Alice, che chiede perdono per aver involontariamente determinato la morte della moglie di Jackson: questo facilita il rafforzarsi del legame affettivo tra i loro figli. In un’inquadratura finale, Alice cerca e stringe la mano di Joe, il suo eroe. Nei titoli di coda, scorrono le immagini del filmino di Charles, faticosamente assemblato, che potrà così partecipare al suo concorso. Tutto è bene quello che finisce bene.
NB. Trama completa e dettagliata nella scheda Wikipedia del film:

25/08/11

KUNG FU PANDA 2 | film di Jennifer Yuh (2011)

spoiler in breve
Per vincere i suoi nemici, Po deve addestrarsi a trovare la "pace interiore", con cui dominare la propria forza. Questo è il nuovo insegnamento ricevuto da Shifu. Po e i Cinque Cicloni devono recarsi nella capitale della Cina, dove il perfido pavone Lord Shen ha convertito la pacifica tecnica dei fuoci artificiali (utilizzata dai suoi genitori per divertire la popolazione) in uno strumento di distruzione e di conquista. Il cattivo imperatore teme una profezia che ha predetto la sua distruzione per mano di una creatura bianca e nera: proprio per questo alcuni anni prima aveva fatto disperdere e sterminare tutti i Panda della Cina.
Ogni volta che si scontra con questo nuovo nemico e con i suoi sgherri, Po rimane paralizzato da visioni che emergono dal suo subconscio e che appartengono al suo passato, quando le truppe di Shen avevano attaccato la comunità dei Panda, facendo di Po un orfano. Il Guerriero Dragone potrà raggiungere la pace interiore solo quando avrà ricordato e accettato questi dolorosi eventi sepolti nei suoi ricordi. Dopodichè, raggiunta la pace interiore, a Po non resta che combattere e distruggere l'esercito di Shen con l'aiuto dei suoi amici.
Proprio come previsto dalla profezia, alla fine il cattivo viene distrutto da Po, una creatura bianca e nera. Dopo tutte queste avventure, Po torna nella Valle della Pace, dove riabbraccia il padre adottivo. Intanto si viene a scoprire che i suoi veri genitori non sono morti, ma vivono ritirati in una valle al centro della Cina, in una comunità di Panda sopravvissuti al massacro.

24/08/11

I DIABOLICI | film di Henri-Georges Clouzot (1955)

la trama (da Wikipedia) con qualche spoiler
In un collegio per ragazzi alla periferia di Parigi, la direttrice Christina Delassalle, una donna abbiente ma fragile e malata di cuore, è tiranneggiata dal marito fedifrago e autoritario Michel, che l'ha sposata otto anni prima solo per interesse economico. L'amica Nicole, amante del marito e pure lei insegnante nel collegio, la convince che l'unico modo per liberarsi, entrambe, della violenza dell'uomo è di eliminarlo. Nicole ha ordito un piano complicato, ma in apparenza perfetto: durante la chiusura del collegio per un weekend festivo, le due donne andranno nella città natale di Nicole, Niort, a quasi dieci ore di auto da Parigi. Lì arrivati, Christina telefonerà al marito Michel per annunciargli il divorzio: in questo modo l'uomo si precipiterà senz'altro sul posto, e qui le donne lo attenderanno allo scopo di fargli bere un sonnifero, e dopo annegarlo e riportarne il cadavere al collegio durante la notte, per gettarlo nella piscina e lasciare che venga ritrovato nei giorni successivi, in modo che l'uomo possa sembrare morto per un incidente o per suicidio. Il piano viene messo in opera, ma al ritorno al collegio strani fatti cominciano ad accadere: la scomparsa del cadavere dalla piscina e una serie di misteriosi avvistamenti del marito da parte degli studenti, fanno precipitare Christina, rosa dal senso di colpa, in un vortice di terrore.
l'avviso che compare alla fine del film
« Non siate DIABOLICI! Non distruggete l'interesse che i vostri amici potrebbero nutrire per questo film. Non raccontate loro quello che avete visto. Grazie per loro. »
e adesso i "diabolici" spoiler...

nella sua disperazione, Christina, sempre più convinta che il marito non sia morto, non riesce più a trovare in Nicole, a sua volta spaventata dall'evolvere della situazione, un sufficiente supporto psicologico. Si rivolge così ad un anziano poliziotto in pensione, che inizia con garbato puntiglio ad indagare sulla situazione. Tuttavia la salute di Christina peggiora: i medici disperano per le sue condizioni, e temono che il suo cuore possa cedere da un momento all'altro. Costretta a letto, durante la notte la donna viene richiamata da strani rumori e movimenti negli uffici della direzione del collegio, dove vede un'ombra muoversi. Nonostante sia terrorizzata, Christine segue i movimenti della misteriosa figura e così trova nel bagno dell'appartamento il cadavere del marito, scomparso da giorni. In quel momento però il cadavere si solleva dall'acqua e le si avvicina: Christina non sopporta questo shock e muore di infarto. Poco dopo viene svelato il mistero: Michel e Nicole sono d'accordo tra loro, ed hanno architettato tutta la messinscena proprio per causare il decesso della povera Christine. Peccato che l'investigatore abbia scoperto tutto e sorprenda i due "diabolici" assassini proprio quando si complimentano a vicenda per la riuscita del loro piano. Il collegio viene chiuso e mentre gli studenti si accingono a partire, un ragazzino confessa ad uno degli insegnanti di aver visto la defunta Direttrice...

19/08/11

HANNA | film di Joe Wright (2011)

trama con spoiler

Hanna (Saoirse Ronan) è una ragazza poco più che adolescente, forte ed intelligente, rimasta orfana della madre (che lei sa essere stata uccisa in circostanze ignote) ed allevata come un soldato dal padre Erik (Eric Bana), ex agente della CIA, con un duro addestramento nelle terre selvagge e fredde della Finlandia, dove trascorre le sue giornate a cacciare e ad affinare l'uso delle armi e delle più sofisticate discipline di combattimento. La ragazza ha trascorso un'infanzia diversa da suoi coetanei, educata in quel totale isolamento dal mondo alla resistenza e alla disciplina, allo scopo di diventare una perfetta combattente, pronta a reagire e a difendersi in qualsiasi circostanza e senza scrupoli o freni morali. La vita di Hanna cambia quando la ragazza, istruita dal padre con una cultura freddamente nozionistica ed enciclopedica, inizia ad interrogarsi sulle emozioni che possono derivare anche dalle discipline artistiche ed intellettuali, e decide pertanto di uscire da quella situazione di isolamento e di andare in Europa, desiderosa di affrontare una vita normale in mezzo a persone comuni. Il padre l'asseconda suo malgrado, essendo ben consapevole che l'uscita da quella loro condizione di eremitaggio costituirà per entrambi l'inizio di una nuova e pericolosa fase dell'esistenza. Non appena Erik lascia la capanna nei boschi, questa viene presa d'assalto da reparti speciali. Hanna, rimasta sola, dopo aver eliminato a mani nude un paio di soldati, si lascia catturare, curiosa di conoscere gli sviluppi. Viene condotta in una base segreta nel deserto del Marocco, dove viene sottoposta ad un primo interrogatorio. La ragazza abbandona l'atteggiamento docile tenuto fino a quel momento, ed evade facendo uso di tutta la violenza anche estrema di cui è capace. Sulle tracce sue e del padre Erik si lancia immediatamente Marissa Viegler (Cate Blanchett), una spietata agente a capo di una sezione deviata dell'intelligence, nell'ambito della quale in passato ha condotto operazioni segrete che non devono essere rese note ai vertici dell'agenzia. Affiancata da sadici mercenari ed assassini, la donna si getta personalmente all'inseguimento di entrambi i fuggitivi. Intanto, pur riuscendo ad assaporare per brevi istanti la bellezza della quotidianità, grazie anche all'amicizia con una famiglia di vacanzieri che incontra per caso in un tragitto che va dal Marocco alla Germania, passando per Spagna e Belgio, Hanna dovrà presto mettere a frutto l'addestramento ricevuto dal padre con letale efficienza e dovrà fare i conti con sconcertanti rivelazioni sulla propria vita: scopre infatti che Erik non è suo padre, ma un agente che ha operato al servizio della Viegler nell'ambito di un esperimento genetico finalizzato alla creazione di un super-soldato. Frutto di tale esperimento, Hanna è stata portata in salvo da Erik quando Marissa ha deciso di far sparire ogni traccia dell'operazione (in questo modo, tra l'altro, è stata uccisa la madre naturale della ragazza, una donna che si era semplicemente prestata a fare da ricettacolo per la gestazione del feto creato in laboratorio). Questa dura verità si rivela ad Hanna, la quale si lascia alle spalle una scia di morte: i sicari della Viegler rapiscono e uccidono spietatamente tutte le persone che la ragazza ha incrociato durante il suo breve viaggio, compresa - viene lasciato intuire - la famigliola inglese che l'aveva assistita; in un disperato tentativo di salvare la vita alla figlia putativa, anche Erik trova la morte per mano della Viegler, non prima di aver spacciato tutti i suoi sicari. Alla fine la ragazzina dovrà confrontarsi faccia a faccia con la sua "creatrice" ed acerrima nemica. Con una freccia colpisce la Viegler e viene a sua volta ferita da una pallotola. La ragazza, le cui caratteristiche genetiche lasciano ipotizzare che possa sopravvivere alla ferita, seppur grave, si preoccupa piuttosto di dare il colpo di grazia alla sua perfida avversaria.

commento

Film senza dubbio interessante, che ha alcuni pregi evidenti. Oltre a quelli tecnici (fotografia, montaggio, un utilizzo inconsueto della bella colonna sonora elettronica dei Chemical Brothers), la pellicola si avvale di una conduzione decisamente non convenzionale del racconto. La trama è un curioso ibrido che oscilla tra il fumetto e il cinema di Win Wenders, con rimandi a note pellicole del passato come "Nikita" o gli episodi della serie dedicata a "Jason Bourne", e quindi non offre un racconto effettivamente nuovo oppure originale. Ma il regista sa proporla uscendo con naturalezza dagli schemi abiturali e dai luoghi comuni, compiendo scelte non sempre illuminate, ma con il vantaggio innegabile di offrire una nuova impostazione al racconto di genere, e in definitiva di aumentare l'interesse dello spettatore. In mezzo a molte sequenze decisamente indovinate e affascinanti, ce ne sono altre che lasciano più perplessi. Sebbene il film si sottragga anche agli standard dell'iperviolenza cui siamo ormai abituati (e quindi le molte uccisioni siano più intuite che mostrate), traspaiono un'amarezza e una cattiveria di fondo che rendono di fatto molto più traumatico lo sviluppo del racconto, sebbene non manchino parentesi di ironia o di umorismo grottesco (queste ultime, peraltro, da annoverare nell'elenco delle cose che convincono di meno). Un film che ho trovato apprezzabile, non senza qualche caduta di tono e qualche momento discutibile. Ma senz'altro con ragioni di interesse superiori alla media. Decisamente brava ed intrigante la giovanissima protagonista.

06/06/11

SPLICE | film di Vincenzo Natali

COMMENTO
Questo film dell'autore del cult movie THE CUBE, Vincenzo Natali, è stato ingiustamento sottovalutato da pubblico e critica. Peccato. Perchè è un gran bel film, molto più vicino alle opere sottilmente allusive ed allegoriche del primo David Cronenberg che non al cinema horror di bassa lega a cui sembrano volerlo consegnare trailer e promozione.
Scritto con intelligenza e sottigliezza, il film muove da idee classiche dell'immaginario fantastico di tutti i tempi. Gli archetipi sono nientemeno che Frankenstein e il dottor Jekyll, per non dimenticare anche alcuni evidenti rimandi alla Storia delle storie, ovvero la Genesi biblica, ed alla mitologia della Grecia classica, nei molti episodi in cui l'eccesso di tracotanza umana, l'"hybrs", provoca per reazione lo "phtònos Théon", l'ira degli Dei. Da queste imponenti premesse, il racconto si immerge presto con sottile acutezza nelle profondità della psicologia dei personaggi, costruendo un tragico teatrino delle parti, dove si passa con estrema facilità dal turbamento morboso alla passione malsana, e dove gioca un ruolo essenziale la componente femminile.
Al centro della storia infatti non è soltanto l'aggraziata creatura aliena (Delphine Chanéac) che fa splendida figura di sè già nelle locandine del film, con il suo corpo diverso e nonostante questo attraente ed aggraziato, quanto il personaggio della protagonista Elsa (una magnetica Sarah Polley), donna instabile ed autoritaria ad un tempo, energica e propulsiva nel promuovere iniziative estreme, fragile e compulsiva nel reagire alle inattese novità che gravano anche sul suo vissuto emozionale, e quindi inevitabile innesco della tragedia verso cui precipita la vicenda. Al suo fianco si riduce ad un inutile baluardo di razionalità il debole marito Clive (Adrien Brody), che non si sottrae alla sudditanza di fronte alla ferrea volontà della moglie ed alla seducente presenza della loro creatura.
Sono molto abili gli sceneggiatori (lo stesso Natali ed Antoinette Terry Briant) ad intessere questo sottile gioco di seduzione, di pulsioni, di gelosia, di follia, di dominio tra la terna di protagonisti, al termine del quale ci accorgiamo che lo "splice" del titolo, che vuol dire "amalgamare", ma anche "innestare" e si riferisce, in apparenza, alla mescolanza dei codici genetici operata dalla coppia di scenziati protagonisti, allude in realtà alla perdita di orizzonte nei ruoli dell'ordinaria coppia uomo / donna quando tra i due si innesta una variabile subdola ed ineffabile, capace di confondere e inebriare i normali equilibri.
TRAMA E SPOILER
Clive ed Elsa, marito e moglie, sono geniali e brillanti genetisti che operano all'interno di una compagnia farmaceutica canadese. La loro ricerca li ha condotti a dare vita ad una coppia di creature ibride e informi, geneticamente modificate mescolando il DNA di molte differenti razze animali. Le creature, ribattezzate Ginger e Fred, sono una miniera di nuovi codici proteici, con futuri sviluppi farmaceutici praticamente illimitati. Mentre gli scienziati vorrebbero essere lasciati liberi di portare alle estreme conseguenze i loro esperimenti e tentare l'ultimo definitivo passo, quello di unire al miscuglio anche del DNA umano, la compagnia che finanzia il loro lavoro teme le conseguenze sull'opinione pubblica delle loro avveniristiche scoperte ed è al tempo stesso ansiosa di sfruttarne il potenziale commerciale, per trarne al più presto i primi benefici economici.
Convinto dall'insistente determinazione di Elsa, Clive si lascia persuadere a portare avanti di nascosto il loro lavoro sperimentale. Utilizzando il DNA della stessa Elsa, viene creato un nuovo "splice", i cui sviluppi vitali iniziano fin da subito ad essere imprevedibili. La nuova creatura, che i due creatori chiameranno "Dren" (il contrario della sigla della lora azienda, la NERD), è un curioso cucciolo glabro, dall'aria tenera ed innocua, sebbene sia dotato di una lunga coda munita di aculeo e soggetto ad incontrollabili sbalzi di umore. L'essere manifesta un rapidissimo sviluppo e diventa molto presto una creatura umanoide, di sembianze vagamente femminili. Anche se muta, Dren non tarda a mostrare una vivace intelligenza e una percezione di carattere decisamente umano.
Questa crescita impedisce a Clive di mettere fine all'esperimento, come l'uomo avrebbe voluto fare, terminando la creatura. Elsa al contrario non tarda a manifestare un attaccamento morbosamente materno verso Dren. In effetti la donna non aveva mai voluto avere figli propri, nel timore che potessero ereditare il comportamento sociopatico di sua madre.
La crescita di Dren rende ormai impossibile tenerla ancora nascosta all'interno del laboratorio della NERD. Pur consapevoli dei potenziali rischi di contaminazione dell'ambiente esterno, Elsa e Clive spostano Dren nel fienile abbandonato di una fattoria, dove la donna aveva trascorso la sua infanzia insieme alla madre psicologicamente instabile, ora morta da tempo. Presso la NERD, intanto, l'esperimento di "splicing" iniziale subisce un'improvvisa e drammatica battuta di arresto. Durante una rappresentazione pubblica dei risultati ottenuti, Ginger e Fred, che hanno subito una non diagnosticata mutazione di orientamento sessuale, si aggrediscono a vicenda, dilaniandosi in modo cruento con aculei non dissimili di cui è munita la coda di Dren. Le ricerche dei due giovani scienziati vengono subito archiviate, visto l'effetto traumatico causato dal massacro pubblico degli esseri amorfi.
Intanto Dren è diventata qualcosa di molto simile ad una donna, e manifesta presto anche un'attrazione fisica nei confronti di Clive. L'uomo subisce a sua voltsa il fascino della creatura, e si lascia trascinare in un improbabile preliminare di atto sessuale, quando viene sorpreso dalla moglie. I due hanno un violento confronto, al termine del quale decidono che non resta che sopprimere la loro creatura. Ma è troppo tardi. Come i suoi predecessori, anche Dren ha subito un subitaneo cambiamento di sesso. Con lo sviluppo del genere maschile, subentrano anche la capacità di volare ed un'improvvisa aggressività omicida. Ne fanno le spese oltre che il capo di Clive e Elsa, anche il fratello più giovane dell'uomo. Ora Dren è libero di librarsi in volo sui boschi intorno alla fattoria. Mentre cercano invano di fermarlo, l'essere piomb su Elsa e la violenta. Poi uccide Clive con il micidiale aculeo, e alla fine viene a sua volta uccisa da Elsa.
La donna è l'unica sopravvissuta di quella notte tragica. Nel suo utero sta crescendo una nuova creatura, e la NERD si assicura presto la piena disponibilità di Elsa a lasciare che suo figlio possa diventare oggetto di sperimentazione e ricerche scientifiche.

14/05/11

LA NOSTRA VITA | regia di Daniele Luchetti

Trama con spolier
Claudio (Elio Germano) fa il capocantiere per un'impresa edile alla periferia di Roma.
A casa l'adorata moglie Elena (Isabella Ragonese) è incinta e prossima al parto, e accudisce altri due figli piccoli.
Intorno a loro si muovono la famiglia della sorella Liliana (Stefania Montorsi), il fratello scapolo Piero (Raul Bova), e il paraplegico Ari (Luca Zingaretti) che con la fidanzata Celeste sbarca il lunario spacciando droga.
Di ritorno da una domenica a casa del fratello, Elena entra in travaglio e si fa portare in ospedale.
Nasce il piccolo Vasco, ma la mamma muore durante il parto.
Claudio seppellisce la disperazione e il dolore per questo lutto lasciandosi travolgere dall'ambizioso progetto di diventare impresario edile in proprio e garantire il benessere economico ai suoi tre figli.
L'occasione gli viene offerta dall'aver scoperto il cadavere di un sorvegliante, dipendente del suo datore di lavoro, che è precipitato di notte nella tromba dell'ascensore di un palazzo in costruzione, non sufficientemente protetto. Nonostante l'incidente sia stato nascosto, Claudio minaccia di rivelare tutto alle autorità, e ottiene così il suo subappalto, con tempi di consegna drammaticamente brevi.
Mentre l'uomo allestisce la sua squadra di lavoro e racimola i soldi necessari ricorrendo all'aiuto di Ari, entrano nella sua vita Gabrilella e Andrej, moglie e figlio del sorvegliante scomparso. Claudio, che non può rivelare la sorte del loro famigliare, cerca di sdebitarsi dando lavoro al ragazzo, che ospita anche a casa sua. Gabriella intanto, dopo un breve rapporto con Claudio, si lega sentimentalmente al suo solitario fratello.
L'attività che Claudio ha ostinatamente voluto gestire sembra sopraffarlo: le cose non vanno bene, i tempi di consegna si avvicinano, i soldi sono finiti, gli operai rimasti senza stipendio si ribellano. Quando tutto sembra precipitare Claudio, che non ha mai smesso di soffrire per la perdita di Elena e che si fa forza sul suo radicato amore per i figli, trova anche sostegno nella solidarietà dei suoi fratelli e dei suoi amici. Chi gli darà sostegno economico, chi morale, ma alla fine tutto questo, unitamente alla sua caparbia determinazione, gli consentiranno di tener testa ai colpi bassi della vita.

12/05/11

MY SOUL TO TAKE | scritto e diretto da Wes Craven

TRAMA con spoiler
Un feroce serial killer chiamato “The Ripper”, lo Squartatore, terrorizza la piccola comunità di Riverton, uccidendo le proprie vittime con un affilato coltello ricurvo su cui è incisa la parola “Vengeance” (vendetta). Abel, in apparenza mite padre di famiglia, trova con orrore tra i suoi attrezzi di lavoro proprio il pericoloso coltello con cui il killer firma i suoi delitti. L’uomo fa appena a tempo a riprendersi dalla shoccante sorpresa, quando la sua personalità assassina prende il sopravvento. Nelle vesti del Ripper, uccide la moglie incinta e sta per falciare anche la figlioletta, Leaph, quando irrompe lo sceriffo Patterson e gli spara ripetutamente. Ma il killer non muore… durante il trasporto all’ospedale in ambulanza, posseduto da uno spirito demoniaco, si risveglia e aggredisce e massacra il personale dell’ambulanza. Il mezzo esce di strada e l’assassino scompare nelle acque del fiume, senza lasciar comprendere se sia definitivamente morto oppure no. La scomparsa del Ripper coincide con uno strano evento, che ha del miracoloso: nella nursery del paese, sette bambini nascono quasi contemporaneamente. Tra di loro anche il figlio del killer, che viene estratto ancora vivo dal ventre materno. C’è però anche una coincidenza inquietante: il serial killer aveva dimostrato di possedere sette diverse personalità, una delle quali, aggressiva e sociopatica, era quella che guidava la sua mano omicida. Sono passati sedici anni da questi eventi iniziali. I "Sette di Riverton", come sono soprannominati nella comunità i sette coetanei nati quella notte, festeggiano il loro compleanno partecipando con gli altri giovani del paese ad una macabra ricorrenza dedicata proprio al Ripper ed all’anniversario della sua scomparsa. All’insaputa degli adulti i ragazzi si danno ritrovo sulle sponde del fiume, nel punto in cui il rottame arrugginito dell’ambulanza che trasportava l’assassino è rimasto a testimoniare quei fatti. Protagonisti della ricorrenza sono appunto i sette festeggiati, che ogni anno, a turno, devono fingere di confrontarsi con un pupazzo che rappresenta l’assassino e, sconfiggendolo in un confronto simbolico, confermare il trionfo del bene ed evitare che il temuto killer ritorni dal fiume dov’è scomparso per iniziare nuovamente a mietere vittime nella comunità. Quest’anno è il turno di Adam di confrontarsi con il mostro. Il ragazzo, fragile ed introverso, è anche il più timido e riservato dei sette. La protezione amorosa della madre May non gli ha mai risparmiato gli scherzi dispettosi dei compagni di scuola, che gli hanno affibbiato il soprannome di Bug (insetto). Al cospetto del pupazzo costruito dall’ingegnoso Jay per rappresentare il mostro, Bug si lascia sopraffare dal terrore e rimane bloccato, incapace di completare la finzione. Sopraggiunge nel frattempo lo sceriffo Patterson, il cui arrivo costringe i festeggianti a fuggire nel bosco. Alex, amico per la pelle di Bug e come lui altrettanto “sfigato”, lo consola mentre tornano a casa, ma Bug teme che le sue esitazioni davanti al simbolo del mostro causino l’avverarsi della profezia, e cioè il ritorno dell’assassino in carne ed ossa. I suoi timori sono purtroppo fondati: poco dopo la fine della festa, mentre rientra a casa attraversando il ponte sul fiume, Jay è il primo dei Sette di Riverton a subire l’aggressione del Ripper. L’assassino, emerso dal buio ed irriconoscibile per la barba e i capelli lunghi, lo afferra, gli pianta il pugnale nel ventre e lo getta a dissanguarsi nel fiume. Il giorno dopo, a scuola, Bug e Alex subiscono nuovi dispetti da parte di Brandon, lo sportivo del gruppo, il classico bullo tutto palestra e testosterone, e di Brittany, adorabile biondina, fin troppo ansiosa però di farsi ammettere nel club esclusivo della sorella più vecchia di Bug, la sottilmente perfida “Fang”. Brittany viene apertamente corteggiata dal rubacuori Brandon e, al tempo stesso, è anche amata in gran segreto da Bug, verso cui lei stessa prova un’incoffessata attrattiva, che non può manifestare pubblicamente però nel timore di perdere la stima di Fang: quest'ultima non fa mistero del suo disprezzo per il fratello un po' suonato. Del resto anche Bugè al centro delle attenzioni di Penelope, un’altra dei Sette, un ragazza devota e religiosa, ai limiti del fanatismo. Completa il gruppo dei Sette il cicciottello Jerome, cieco fin dalla nascita. Durante la giornata scolastica, Bug e Alex allestiscono una presentazione di scienze dedicata al condor californiano, un animale per cui Bug nutre da sempre una passione che rasenta l’ossessione. Il ragazzo, nel corso della presentazione, manifesta un atteggiamento più risoluto, caratterizzato da una voce profonda e stentorea, in netto contrasto con la sua usuale timidezza. Questa non è che l’inizio di una serie di strani fenomeni: più tardi, nel bagno, Bug ha una specie visione del cadavere sanguinante di Jay, alla deriva nelle profondità del fiume, e poi entra in una sorta di trance ipnotica, arrivando ad imitare in modo speculare qualsiasi comportamento di Alex, quasi potesse anticiparne i pensieri. Durante il pomeriggio il killer torna a colpire, ed uccide Penelope, sgozzata nei locali della piscina. Più tardi Brittany, mentre cammina in una stradina che attraversa il bosco, si scontra con Brandon, le cui insistenze non sono più tollerabili. Dopo essersi allontanata da lui, Brittany viene di colpo assalita dallo Squartatore, che la sventra con il suo coltello ricurvo. E infine tocca a Brandon, pugnalato al cuore nei meandri del bosco. Mentre le vittime aumentano, Bug manifesta una sorta di sdoppiamento della personalità, come se attraverso di lui si manifestassero tutti gli amici già assassinati. Intanto lo sceriffo ha scoperto i primi cadaveri e capisce con orrore che la mattanza di molti anni prima è ricominciata. Tornato a casa, Bug ha un confronto molto aspro con la sorella, di cui solo ora scopriamo il vero nome: Leaph. Vengono così fuori tutti gli inquietanti segreti del loro passato. Bug scopre che May non è la loro vera madre, ma è la zia, che li ha allevati dopo che il loro padre Abel, l’assassino noto come Ripper, ha ucciso la madre. Scopre di essersi miracolosamente salvato dopo l’uccisione della madre, ma di aver patito un periodo di anossia al cervello, con conseguenze che durante la sua infanzia hanno richiesto cure neurologiche e ricoveri in clinica, tutte cose di cui Bug ha perso ogni ricordo. Leaph confessa al fratello di odiarlo per la sua ostentata innocenza, per la purezza del suo carattere, per cui è protetto e riverito da tutti, considerato un miracolo vivente, una sorta di eroe. Nel frattempo vengono avvisati che l’assassino è nuovamente all’opera: Leaph sa bene che loro due, i figli sopravvissuti del killer, saranno le prossime inevitabili vittime, e si prepara a fuggire dalla casa. Ma nel frattempo Alex si introduce di nascosto nella stanza di Bug. I due ragazzi capiscono che l’attuale killer potrebbe anche non essere il vecchio assassino redivivo, ma proprio uno di loro che ne imita le gesta. Bug, consapevole della sua risalente instabilità psicologica, ha il sospetto di essere lui stesso il nuovo killer, indotto ad agire sotto l’influsso di una diversa personalità. A conferma di questi suoi timori, trova nel bagno di casa il famigerato coltello ricurvo, imbrattato di sangue. Poco dopo trova il cadavere di May, e in quel momento irrompe lo sceriffo per arrestare il ragazzo perché il suo cellulare è stato trovato sul cadavere di Brittany. Ma l'uomo viene aggredito alle spalle e assassinato dal Ripper, che ora si avventa su Bug, ferendolo di striscio alla schiena. Bug si rifugia nella sua camera, dove trova Jerome agonizzante; colpito all’addome dal killer, il ragazzo ha utilizzato le sue ultime energie per venire ad avvisare l'amico. Morto Jerome, riappare Alex, che svela finalmente al suo migliore amico di essere proprio lui la nuova incarnazione del Ripper, posseduto dalla personalità assassina del precedente omicida. Nello scontro finale tra i due, Bug conficca un coltello nell’addome ad Alex, che muore tra le sue braccia. Quando esce dalla casa, Bug viene accolto come un eroe, per aver liberato Riverton dalla nuova minaccia del Ripper. La vicenda sembra aver creato un nuovo affiatamento con la sorella: ancora una volta sono loro due gli unici sopravvissuti alla mattanza dello squartatore. Una scena conclusiva tagliata dalla versione finale del film mostra Bug che passeggia nei boschi con i suoi sei amici scomparsi. Passa un'auto e i sei amici si dissolvono nell'aria: quasi a suggerire che le loro anime continueranno a coesistere con quella dell'unico sopravvissuto.
COMMENTO

I grandi autori horror del passato, come Joe Dante, John Carpenter, George Romero e Wes Craven, non possono (e probabilmente non vogliono) competere con gli eccessi e gli estremismi dell'horro contemporaneo. Per mantenere alto l'interesse per i loro film e salvaguardare la fama che si sono guadagnati negli anni grazie alla loro prestigiosa carriera artistica, devono puntare alla finezza, alla genialità, alla sottigliezza psicologica, e quasi sempre continuano a riuscirci, offrendo prodotti che meritano interesse e attenzione.

Pur non priva di difetti (alcuni anche vistosi) questa recente pellicola di Craven merita senz'altro di essere vista, perchè è ricca di momenti geniali e di sequenze coinvolgenti. Certo, la visione d'insieme lascerà perplessi, se non delusi, gli appassionati più esigenti. Ci sono molte inverosimiglianze, nella logica della trama, così come alcuni sviluppi sono forzati e "tirati per i capelli", e non mancano nemmeno errori di realizzazione, perdonati per l'eleganza della realizzazione. Non solo: la storia di base risulta essere un'ulteriore riproposta di temi già frequentemente trattati nel cinema di Craven: il serial killer che perseguita e stermina un gruppo di adolescenti problematici era al centro di pellicole leggendarie come il primo NIGHTMARE, o come SCREAM.

Questo film - che è innegabilmente un'opera minore nella produzione di Craven - va però ammirato per i suoi dettagli, per i numerosi momenti suggestivi ed ispirati che contiene. L'elenco sarebbe lungo, mi limito a qualche esempio: la scena della rappresentazione scolastica di Alex e Bug è stranamente ammaliante ed ipnotica, complice la musica pulsante dell'immancabile Marco Beltrami (compositore feticcio di Craven dai tempi di SCREAM); oppure la breve sequenza in cui i due amici, Bug e Alex, si muovono in perfetta simbiosi speculare, grazie agli strani scherzi della mente del primo (vedi foto). Altro momento assai ben realizzato e convincente è rappresentato dal violento scontro fisico e verbale tra Bug e Fang, con l'iniziale aggressione da parte della ragazza e la successiva rabbiosa rivelazione tra i due fratelli.

MY SOUL TO TAKE, è un film corale, con interpreti convinti e convincenti, senza che nessuno emerga in modo significativo, fatta eccezione per il protagonista Max Thieriot, in passato apparso in JUMPER, che è davvero molto bravo a dare vita al personaggio enigmatico e fragile di Bug, che attraverso il suo aspetto fisico debole ed efebico, l'espressione turbata e inquieta, lo sguardo sottomesso, lascia trasparire lampi di aggressività (esemplare appunto la scena della rappresentazione scolastica, che va apprezzata in lingua originale, per cogliere al meglio il brusco e terrificante cambiamento che subisce la condotta del protagonista).

La pellicola uscirà in Italia direttamente in blue ray, ma chi non si fa problemi linguistici lo potrà già acquistare a prezzi molto contenuti su alcuni siti inglesi (es. play.com).

11/05/11

Spoiler libri - IL DIVORATORE di Lorenza Ghinelli

La storia si svolge in una cittadina marittima, nella provincia romagnola, in due distinte fasi temporali che ci vengono narrate in modo tra loro sovrapposto. Nel 1986, l'adolescente Denny vive con la sua famiglia in una casa sinistra ed isolata. Il padre è un pittore alcolista, che sfoga le sue frustrazioni picchiando la moglie e il figlio. La madre è una drogata in perenne crisi di astinenza. Il paparino dipinge dei quadri paurosi. Nonostante ne sia spaventato, Denny viene affascinato in particolare da uno dei quadri in cui è raffigurato il minaccioso Uomo dei Sogni. Sviluppando una sorta di doppia personalità, il ragazzino si convince che questo personaggio diabolico esista davvero e sia destinato a proteggerlo e difenderlo dalle continue prese in giro dei bulli di scuola, in particolare della bella ma cattiva Lucrezia, che sembra divertirsi a catalizzare i dispetti dei compagni di classe sul di lui. Un'altra compagna, Alice, è l'unica a difendere il ragazzo. Nel frattempo il padre di Denny provoca volontariamente un'overdose alla moglie, uccidendola. La morte della madre getta definitivamente Denny in un abisso di paranoia. Quando Lucrezia e Alice si avvicinano alla casa del ragazzino, scoprono che il suo odio verso tutti e la sua disperazione hanno finito con il dare vita all'oscuro Uomo dei Sogni, che quel pomeriggio si materializza e "risucchia" letteralmente dentro di sè il corpo di Lucrezia. La bambina sparisce nel nulla, lasciando solo i vestiti. Alice, traumatizzata, viene risparmiata solo grazie all'intervento di Denny, che arresta la voracità del mostro da lui stesso creato. Lo shock porterà Alice a dimenticare l'accaduto. Passano vent'anni. Nel 2006 Denny è stato internato in un manicomio, dove vive in stato catatonico, mentre Alice è diventata un'apprezzata assistente sociale. Tra i suoi pazienti c'è Pietro, un quattordicenne autistico dall'aspetto angelico, dotato di grande memoria e di una capacità di disegnare con soprendente realismo quello che vede. Nonostante queste doti geniali, il ragazzino vive rinchiuso nel suo mondo interiore e rifiuta i contatti sociali. Solo la madre e Alice riescono a comunicare con lui. Il fratello più piccolo, Dario, è infastidito dalla sua ingombrante presenza e lo odia. Considera Pietro un ostacolo per la sua vita sociale e lo incolpa del fatto di non avere amici. Un giorno Dario provoca involontariamente un gesto di stupida cattiveria da parte di un bullo locale, Filippo, che arriva a picchiare Pietro sotto lo sguardo divertito dei suoi amici Francesco e Luca. Nel giro di pochi giorni sia i tre bulletti, sia lo stesso Dario subiscono la spietata aggressione di un anziano apparentemente dotato di capacità magiche. I ragazzi vengono risucchiati uno alla volta e spariscono senza lasciare traccia, se non i loro vestiti. I giornali non tardano a parlare di un serial killer, finchè Alice, traendo spunto dai disegni realistici di Pietro, l'unico ad aver subito l'aggressione del demoniaco vecchio senza che questi abbia potuto risucchiarlo e farlo sparire, comincia un po' alla volta a recuperare le parti dimenticate del suo passato. Con l'aiuto del fidanzato Stefano la ragazza torna alla casa (ormai abbandonata e decrepita) dove aveva vissuto Denny e in seguito fa visita al suo vecchio compagno di classe in clinica. Ormai è evidente che il mostro non vive più in simbiosi solo con il povero Denny, ma la sua presenza è stata nuovamente evocata dalle cattiverie dei ragazzi a danno di Pietro. Alice decide di ricacciare il demone nel quadro da dove è emerso. Nello scontro finale ne fa le spese il suo ragazzo, che viene gravemente ferito, e lo stesso Denny, che si suicida nella speranza di fermare il mostro... a quanto pare, il suo sacrificio risulterà vano.

10/05/11

Spoiler libri: INCUBI, di Lapo Ferrarese, antologia horror

L'ESECUZIONE Un poliziotto insegue di notte tre rapinatore, che fuggendo ad alta velocità provocano una serie di incedenti stradali. Alla fine arriva a catturarli in una sperduta stradina di campagna, dove il poliziotto si accorge di essere del tutto isolato dai suoi colleghi e dai rinforzi, che potrebbero impiegare molto tempo ad arrivare. Nell'attesa, teme che i tre rapinatori possano cercare di scappare. Poco dopo, mentre fatica a tenere sotto controllo la situazione, arriva un anziano dall'aria autoritaria e inquietante, uscito da chissà dove. Il nuovo arrivato informa il poliziotto che i tre ragazzi hanno provocato la morte di poveri innocenti, durante la loro fuga, e ora sono a loro volta condannati a morire. Il poliziotto, cui viene ordinato di eseguire la sentenza, si rifiuta di ascoltare quello che sembra solo un vecchio pazzo. Questi si ritira nel buio da dov'è spuntato. Poi, poco dopo, dal bosco escono dei cani mostruosi e voraci, che iniziano ad uccidere i giovani delinquenti, uno ad uno, e poi non tardano ad aggredire anche il poliziotto, che si rifugia nell'auto dei rapinatori, finchè dal buio non esce anche una grande pantera nera, pronta ad ucciderlo. Quando ormai si crede perduto, arrivano finalmente i rinforzi. Ma i colleghi del poliziotto arrestano proprio lui, perchè i tre rapinatori sono morti, ma non sbranati da cani. Tutti e tre sono stati giustiziati con colpi di pistola, partiti dalla sua pistola. Ora il poliziotto si convince che i mostruosi giustizieri torneranno per completare l'opera e uccidere anche lui. MOSTRI IN SOFFITTA Un diciassettenne, rimasto solo nella grande casa dei genitori che sono al mare, si sveglia nel cuore della notte dopo aver sognato di essere inghiottito da una gelida presenza oscura. Il ragazzo, ancora turbato dal sonno, viene attirato in soffitta da uno spiffero d'aria. Sul fondo del solaio si accorge per la prima volta che c'è una grata, da cui si può sbirciare nell'androne di un vicino condominio. Mentre il ragazzo osserva le scale dell'altra casa, assiste impotente alla morte di una ragazza, "risucchiata" viva da una gelatinosa creatura nera emersa dal buio di una nicchia. Il giovane non tarda a riconoscere in quel mostro proprio l'essere dei suoi sogni. Un altro uomo ha assistito alla morte della ragazza, senza fare nulla per salvarla. Il ragazzo decide di aiutare la povera scomparsa, e insiste perchè l'uomo ammetta di aver visto tutto anche lui. Ma la realtà con cui dovrà confrontarsi è molto più complessa. La grata in soffitta, infatti, mostra una realtà temporale appartenente al passato: la ragazza è stata divorata cinque anni prima, e ora il mostro si accinge ad aggredire una nuova vittima. Quando torna a casa propria, scopre che l'uomo, probabilmente d'accordo con il mostro, lo ha deliberatamente intrappolato, per sfamare con lui la vorace creatura. LA VILLA Alcune persone partecipano ad un party di alto prestigio, organizzato in una villa d'altri tempi, tanto gigantesca quanto misteriosa. A nulla valgono gli avvertimenti dell'antico custode della villa, che ammonisce gli organizzatori della festa di non lasciare che nessuno si addentri nei meandri disabitati della casa. Le persone che puntualmente disobbediscono a questa regola rimangono intrappolate in situazioni inverosimili, ai confini del credibile, e poi cadono vittima di esseri mostruosi e surreali, fino a sparire completamente dalla realtà. Quando il giorno arriva, chi lascia la villa non ha nemmeno più la memoria delle persone che durante la notte sono state inghiottite in quel luogo infernale. E poco alla volta la stessa villa scompare, portandosi nell'oblìo i suoi antichi misteri. recensione completa su http://lettureincorso.blogspot.com/

30/04/11

30 GIORNI DI BUIO 2

Uscito direttamente in dvd, il seguito ufficiale del buon film horror diretto nel 2007 da David Slade è sceneggiato niente meno che dallo stesso autore della graphic novel da cui sono tratte entrambe le pellicole. Ma non è una buona notizia, nossignori. Com'è spesso accaduto al mitico Stephen King quando è passato dalla carta stampata al cinema (qualcuno ricorda BRIVIDO... argh!), anche nel caso di Steve Niles, l'autore dei fumetti del ciclo "30 Days of Night", si direbbe che la settima arte non faccia per lui, per cui sarebbe preferbile se in futuro rimanesse nel suo campo, ad occuparsi di fumetti. Oltretutto il film è girato in estrema economia, e si vede. A partire dagli interpreti: l'eroina Stella Oleson, che nel primo film era interpretata da una grintosa Melissa George, viene ora rimpiazzata dalla "televisiva" Kiele Sanchez (LOST) che non le assomiglia per nulla (l'effetto è destabilizzante, anche se la Sanchez ce la mette tutta per cercare di essere credibile mentre pronuncia battute che una coppia di brufolosi liceali avrebbe sicuramente saputo scrivere meglio). Al suo fianco, in mezzo ad una manciata di interpreti abulici, si segnala anche un altro lostiano: Harold Perrineau, che regge il moccolo solo per una decina scarsa di minuti, onde non mandare in crisi l'esiguo budget della pellicola.
I realizzatori degli effetti speciali, ovviamente non paragonabili a quelli del precedente prodotto, non hanno saputo cavarsela nemmeno col sangue finto, che in qualche caso sembra vino, in altri ha il colore e la consistenza di olio per motori.
Insomma, l'avviso ai naviganti è perentorio: risparmiate i soldi per l'acquisto, e anche il tempo che vi serve per la visione.
Il cinema horror ha probabilmente ancora molto da dire, ma non questa volta.
E veniamo alla trama e agli spoiler, per tenere fede alla regola del presente blog: rivelare tutto ma proprio tutto.
trama (senza spoiler) Tornata a Los Angeles, Stella, vedova dell'amato Eben autodistruttosi al termine del precedente film, vorrebbe rivelare al mondo l'esistenza dei vampiri che hanno distrutto la popolazione di Barrow, Alaska. Nessuno le crede, se non i vampiri stessi, che la tengono d'occhio, e un terzetto di sfigati che vorrebbe combattere la legione dei non morti distruggendone l'attuale leader, la perfida ed inarrivabile Lilith. Stella si aggrega alla banda degli sfigati e poco alla volta li indirizza verso l'inevitabile confronto con la regina dei mostri, la quale sta organizzando con i suoi accoliti un nuovo massacro, a danno di un'altra cittadina isolata dell'Alaska.
(ed ora: spoiler)
Stella è l'unica del gruppo di ammazzavampiri ad uscire viva dalla battaglia. Il nero Todd (Perrineau) è il primo a farsi mordere e a dover essere liquidato, con tanto di testa spiaccicata con un blocco di cemento. L'antipatica ed inebetita Amber (Diora Baird) finisce graziata dai suoi stessi compagni, che le risparmiano lo sbranamento vampiresco, mentre Paul (Rhys Coiro), che aveva stabilito un certo feeling con la protagonista, dopo una bollente sessione di sesso in doccia, viene prima tagliuzzato da Norris (ex agente FBI convertito in vampiro) e poi vampirizzato dalla stessa Lilith (Mia Kirshner), la quale tuttavia non sfugge alla vendetta di Stella. La nostra devota eroina torna in Alaska e dissotterra il cadavere bruciacchiato del suo Eben, perchè in tutta la vicenda ha imparato una regola nuova sui vampiri: se gli fai sgocciolare sangue fresco nelle fauci, non importa quanto siano carbonizzati e rinsecchiti, ma tornano in vita. Stella nutre del suo stesso sangue la mummia dell'ex marito, e quando riprende i sensi dopo il salasso, viene vampirizzata dal redivivo Eben (che tra l'altro non è Josh Hartnett, ma un sosia ripreso di tre quarti).
Bella gratitudine.

29/04/11

THE NEXT THREE DAYS

in breve...
Una donna accusata di omicidio e definitivamente condannata a molti anni di carcere.
Un marito innamorato e fedele, che non crede nella sua colpevolezza.
Un bambino piccolo, destinato a crescere senza mamma, sempre più triste e depresso.
Di fronte agli sbarramenti processuali, al devoto marito non resta che progettare l'impensabile: un piano di evasione per la giovane moglie.
Si può evadere con successo da un carcere di massima sicurezza e far perdere le proprie tracce nell'era dei cellulari e dei satelliti?
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spoiler full
Risposta: sì. Si può.
In primo luogo bisogna avere tanti soldi... se non si hanno, si debbono procurare.
Se rubarli è troppo brutto, per salvare la coscienza si possono sempre portare via a qualche perfido criminale.
Bisogna anche avere un sacco di grinta.
All'inizio bisogna esercitarsi un po'. Il tipico padre di famiglia, colmo di buoni sentimenti e propositi, fa un po' fatica a trovare la perfidia e la determinazione necessarie...
Ma si può allenare nello stesso modo con cui si procura i soldi: se spara a qualche delinquente aumenta l'autocontrollo e il sangue freddo, e nel contempo libera le strade da certa feccia...
Poi bisogna elaborare un piano a prova di bomba, studiato al millesimo di secondo. La regola vuole che ci si deve allontanare dalla zona del carcere in non meno di 15 minuti, e dall'area urbana in non meno di 35 minuti (sono tollerate eccezioni, quando si deve consentire ai genitori in fuga di fare una deviazione necessaria e portare con sè anche l'infelice figlioletto).
E ancora. Bisogna essere disposti a non vedere mai più la propria città, la propria casa, gli altri componenti della propria famiglia.
Da ultimo, bisogna accettare l'idea di dover vivere il resto della propria vita in un paese del terzo mondo, dove non sia prevista l'estradizione.
Ma alla fine, più di tutto questo, sono necessarie due requisiti presenti solo in questo film:
a) un partner fedele e perfetto come Russell Crowe, devoto alla sua sposa nel senso più idilliaco del termine;
b) uno sceneggiatore intelligente e scaltro come il premio Oscar Paul Haggis, che riesce a far sembrare plausibile e digeribile anche gli sviluppi narrativi meno probabili. Lui ci riesce, e il film è godibile e serrato come un pugno.
Insomma. John Brennan, la moglie Lara e il loro piccolo figlioletto riescono a farcela e si lasciano alle spalle la loro vita precedente, il carcere e i cari vecchi Stati Uniti.
Alla fine si scopre anche che la deliziosa Lara (Elizabeth Banks) è davvero innocente dell'omicidio di cui era accusata: in questo modo portiamo a casa una morale irrobustita, e non intaccata dal senso di colpa d'aver trepidato per i cattivi.