TRAMA con spoiler
Un feroce serial killer chiamato “The Ripper”, lo Squartatore, terrorizza la piccola comunità di Riverton, uccidendo le proprie vittime con un affilato coltello ricurvo su cui è incisa la parola “Vengeance” (vendetta). Abel, in apparenza mite padre di famiglia, trova con orrore tra i suoi attrezzi di lavoro proprio il pericoloso coltello con cui il killer firma i suoi delitti. L’uomo fa appena a tempo a riprendersi dalla shoccante sorpresa, quando la sua personalità assassina prende il sopravvento. Nelle vesti del Ripper, uccide la moglie incinta e sta per falciare anche la figlioletta, Leaph, quando irrompe lo sceriffo Patterson e gli spara ripetutamente. Ma il killer non muore… durante il trasporto all’ospedale in ambulanza, posseduto da uno spirito demoniaco, si risveglia e aggredisce e massacra il personale dell’ambulanza. Il mezzo esce di strada e l’assassino scompare nelle acque del fiume, senza lasciar comprendere se sia definitivamente morto oppure no. La scomparsa del Ripper coincide con uno strano evento, che ha del miracoloso: nella nursery del paese, sette bambini nascono quasi contemporaneamente. Tra di loro anche il figlio del killer, che viene estratto ancora vivo dal ventre materno. C’è però anche una coincidenza inquietante: il serial killer aveva dimostrato di possedere sette diverse personalità, una delle quali, aggressiva e sociopatica, era quella che guidava la sua mano omicida.
Sono passati sedici anni da questi eventi iniziali. I "Sette di Riverton", come sono soprannominati nella comunità i sette coetanei nati quella notte, festeggiano il loro compleanno partecipando con gli altri giovani del paese ad una macabra ricorrenza dedicata proprio al Ripper ed all’anniversario della sua scomparsa. All’insaputa degli adulti i ragazzi si danno ritrovo sulle sponde del fiume, nel punto in cui il rottame arrugginito dell’ambulanza che trasportava l’assassino è rimasto a testimoniare quei fatti. Protagonisti della ricorrenza sono appunto i sette festeggiati, che ogni anno, a turno, devono fingere di confrontarsi con un pupazzo che rappresenta l’assassino e, sconfiggendolo in un confronto simbolico, confermare il trionfo del bene ed evitare che il temuto killer ritorni dal fiume dov’è scomparso per iniziare nuovamente a mietere vittime nella comunità. Quest’anno è il turno di Adam di confrontarsi con il mostro. Il ragazzo, fragile ed introverso, è anche il più timido e riservato dei sette. La protezione amorosa della madre May non gli ha mai risparmiato gli scherzi dispettosi dei compagni di scuola, che gli hanno affibbiato il soprannome di Bug (insetto). Al cospetto del pupazzo costruito dall’ingegnoso Jay per rappresentare il mostro, Bug si lascia sopraffare dal terrore e rimane bloccato, incapace di completare la finzione. Sopraggiunge nel frattempo lo sceriffo Patterson, il cui arrivo costringe i festeggianti a fuggire nel bosco. Alex, amico per la pelle di Bug e come lui altrettanto “sfigato”, lo consola mentre tornano a casa, ma Bug teme che le sue esitazioni davanti al simbolo del mostro causino l’avverarsi della profezia, e cioè il ritorno dell’assassino in carne ed ossa.
I suoi timori sono purtroppo fondati: poco dopo la fine della festa, mentre rientra a casa attraversando il ponte sul fiume, Jay è il primo dei Sette di Riverton a subire l’aggressione del Ripper. L’assassino, emerso dal buio ed irriconoscibile per la barba e i capelli lunghi, lo afferra, gli pianta il pugnale nel ventre e lo getta a dissanguarsi nel fiume.
Il giorno dopo, a scuola, Bug e Alex subiscono nuovi dispetti da parte di Brandon, lo sportivo del gruppo, il classico bullo tutto palestra e testosterone, e di Brittany, adorabile biondina, fin troppo ansiosa però di farsi ammettere nel club esclusivo della sorella più vecchia di Bug, la sottilmente perfida “Fang”. Brittany viene apertamente corteggiata dal rubacuori Brandon e, al tempo stesso, è anche amata in gran segreto da Bug, verso cui lei stessa prova un’incoffessata attrattiva, che non può manifestare pubblicamente però nel timore di perdere la stima di Fang: quest'ultima non fa mistero del suo disprezzo per il fratello un po' suonato. Del resto anche Bugè al centro delle attenzioni di Penelope, un’altra dei Sette, un ragazza devota e religiosa, ai limiti del fanatismo. Completa il gruppo dei Sette il cicciottello Jerome, cieco fin dalla nascita.
Durante la giornata scolastica, Bug e Alex allestiscono una presentazione di scienze dedicata al condor californiano, un animale per cui Bug nutre da sempre una passione che rasenta l’ossessione. Il ragazzo, nel corso della presentazione, manifesta un atteggiamento più risoluto, caratterizzato da una voce profonda e stentorea, in netto contrasto con la sua usuale timidezza. Questa non è che l’inizio di una serie di strani fenomeni: più tardi, nel bagno, Bug ha una specie visione del cadavere sanguinante di Jay, alla deriva nelle profondità del fiume, e poi entra in una sorta di trance ipnotica, arrivando ad imitare in modo speculare qualsiasi comportamento di Alex, quasi potesse anticiparne i pensieri.
Durante il pomeriggio il killer torna a colpire, ed uccide Penelope, sgozzata nei locali della piscina. Più tardi Brittany, mentre cammina in una stradina che attraversa il bosco, si scontra con Brandon, le cui insistenze non sono più tollerabili. Dopo essersi allontanata da lui, Brittany viene di colpo assalita dallo Squartatore, che la sventra con il suo coltello ricurvo. E infine tocca a Brandon, pugnalato al cuore nei meandri del bosco. Mentre le vittime aumentano, Bug manifesta una sorta di sdoppiamento della personalità, come se attraverso di lui si manifestassero tutti gli amici già assassinati. Intanto lo sceriffo ha scoperto i primi cadaveri e capisce con orrore che la mattanza di molti anni prima è ricominciata.
Tornato a casa, Bug ha un confronto molto aspro con la sorella, di cui solo ora scopriamo il vero nome: Leaph. Vengono così fuori tutti gli inquietanti segreti del loro passato. Bug scopre che May non è la loro vera madre, ma è la zia, che li ha allevati dopo che il loro padre Abel, l’assassino noto come Ripper, ha ucciso la madre. Scopre di essersi miracolosamente salvato dopo l’uccisione della madre, ma di aver patito un periodo di anossia al cervello, con conseguenze che durante la sua infanzia hanno richiesto cure neurologiche e ricoveri in clinica, tutte cose di cui Bug ha perso ogni ricordo. Leaph confessa al fratello di odiarlo per la sua ostentata innocenza, per la purezza del suo carattere, per cui è protetto e riverito da tutti, considerato un miracolo vivente, una sorta di eroe. Nel frattempo vengono avvisati che l’assassino è nuovamente all’opera: Leaph sa bene che loro due, i figli sopravvissuti del killer, saranno le prossime inevitabili vittime, e si prepara a fuggire dalla casa.
Ma nel frattempo Alex si introduce di nascosto nella stanza di Bug. I due ragazzi capiscono che l’attuale killer potrebbe anche non essere il vecchio assassino redivivo, ma proprio uno di loro che ne imita le gesta. Bug, consapevole della sua risalente instabilità psicologica, ha il sospetto di essere lui stesso il nuovo killer, indotto ad agire sotto l’influsso di una diversa personalità. A conferma di questi suoi timori, trova nel bagno di casa il famigerato coltello ricurvo, imbrattato di sangue. Poco dopo trova il cadavere di May, e in quel momento irrompe lo sceriffo per arrestare il ragazzo perché il suo cellulare è stato trovato sul cadavere di Brittany. Ma l'uomo viene aggredito alle spalle e assassinato dal Ripper, che ora si avventa su Bug, ferendolo di striscio alla schiena. Bug si rifugia nella sua camera, dove trova Jerome agonizzante; colpito all’addome dal killer, il ragazzo ha utilizzato le sue ultime energie per venire ad avvisare l'amico. Morto Jerome, riappare Alex, che svela finalmente al suo migliore amico di essere proprio lui la nuova incarnazione del Ripper, posseduto dalla personalità assassina del precedente omicida. Nello scontro finale tra i due, Bug conficca un coltello nell’addome ad Alex, che muore tra le sue braccia. Quando esce dalla casa, Bug viene accolto come un eroe, per aver liberato Riverton dalla nuova minaccia del Ripper. La vicenda sembra aver creato un nuovo affiatamento con la sorella: ancora una volta sono loro due gli unici sopravvissuti alla mattanza dello squartatore. Una scena conclusiva tagliata dalla versione finale del film mostra Bug che passeggia nei boschi con i suoi sei amici scomparsi. Passa un'auto e i sei amici si dissolvono nell'aria: quasi a suggerire che le loro anime continueranno a coesistere con quella dell'unico sopravvissuto.
COMMENTO
I grandi autori horror del passato, come Joe Dante, John Carpenter, George Romero e Wes Craven, non possono (e probabilmente non vogliono) competere con gli eccessi e gli estremismi dell'horro contemporaneo. Per mantenere alto l'interesse per i loro film e salvaguardare la fama che si sono guadagnati negli anni grazie alla loro prestigiosa carriera artistica, devono puntare alla finezza, alla genialità, alla sottigliezza psicologica, e quasi sempre continuano a riuscirci, offrendo prodotti che meritano interesse e attenzione.
Pur non priva di difetti (alcuni anche vistosi) questa recente pellicola di Craven merita senz'altro di essere vista, perchè è ricca di momenti geniali e di sequenze coinvolgenti. Certo, la visione d'insieme lascerà perplessi, se non delusi, gli appassionati più esigenti. Ci sono molte inverosimiglianze, nella logica della trama, così come alcuni sviluppi sono forzati e "tirati per i capelli", e non mancano nemmeno errori di realizzazione, perdonati per l'eleganza della realizzazione. Non solo: la storia di base risulta essere un'ulteriore riproposta di temi già frequentemente trattati nel cinema di Craven: il serial killer che perseguita e stermina un gruppo di adolescenti problematici era al centro di pellicole leggendarie come il primo NIGHTMARE, o come SCREAM.
Questo film - che è innegabilmente un'opera minore nella produzione di Craven - va però ammirato per i suoi dettagli, per i numerosi momenti suggestivi ed ispirati che contiene. L'elenco sarebbe lungo, mi limito a qualche esempio: la scena della rappresentazione scolastica di Alex e Bug è stranamente ammaliante ed ipnotica, complice la musica pulsante dell'immancabile Marco Beltrami (compositore feticcio di Craven dai tempi di SCREAM); oppure la breve sequenza in cui i due amici, Bug e Alex, si muovono in perfetta simbiosi speculare, grazie agli strani scherzi della mente del primo (vedi foto). Altro momento assai ben realizzato e convincente è rappresentato dal violento scontro fisico e verbale tra Bug e Fang, con l'iniziale aggressione da parte della ragazza e la successiva rabbiosa rivelazione tra i due fratelli.
MY SOUL TO TAKE, è un film corale, con interpreti convinti e convincenti, senza che nessuno emerga in modo significativo, fatta eccezione per il protagonista Max Thieriot, in passato apparso in JUMPER, che è davvero molto bravo a dare vita al personaggio enigmatico e fragile di Bug, che attraverso il suo aspetto fisico debole ed efebico, l'espressione turbata e inquieta, lo sguardo sottomesso, lascia trasparire lampi di aggressività (esemplare appunto la scena della rappresentazione scolastica, che va apprezzata in lingua originale, per cogliere al meglio il brusco e terrificante cambiamento che subisce la condotta del protagonista).
La pellicola uscirà in Italia direttamente in blue ray, ma chi non si fa problemi linguistici lo potrà già acquistare a prezzi molto contenuti su alcuni siti inglesi (es. play.com).
1 commento:
Ti ringrazio per la tua esauriente ed eccellente analisi...
Ho guardato il film questa sera e mi ritrovo perfettamente in quello che dici...alcuni momenti destano perplesità, ma l'anima scaltra del film lascia il segno e lavora magistralmente sulla nostra coscienza!
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